Girovagando per Perugia
Dopo solo quattro giorni, l’Umbria mi aveva già conquistato. Avevo camminato per le tranquille strade di Assisi, esplorato l’Isola Maggiore sul lago Trasimeno, visitato un antico borgo medievale ed estasiato il mio palato con l’ottima cucina locale.
Mi aveva conquistato, sorpreso, coccolato. E messo addosso la sensazione che ci fosse ancora molto, molto altro da scoprire. L’Umbria è decisamente uno di quei posti che ti fa desiderare di avere più tempo. La mattina in cui sarei dovuta ripartire, mi sentii come una bambina che finge di non sapere che è l’ora di andare perché vuole fermarsi a giocare ancora un po’.
Ad essere sinceri, mi comportai esattamente come una bambina che non vuole smettere di giocare. In barba ai quasi 500 chilometri che mi aspettavano per tornare a casa, lasciai la mia auto nel parcheggio dell’hotel e partii con la mia macchina fotografica alla scoperta di Perugia. Quel momento – quando mi avvio da sola, non completamente certa di dove stia andando e senza alcuna idea di cosa mi attenda – è uno dei miei preferiti. Avevo una cartina, la mia macchina fotografica, una stupenda giornata di sole ed una nuova città da esplorare – non potevo chiedere di meglio.
Camminai fino alla più vicina fermata del Minimetrò (Case Bruciate) e presi la piccola funicolare che porta su alla parte alta della città. Sapevo che sarei potuta rimanere soltanto alcune ore, ma non avevo alcuna intenzione di fare di corsa. Non c’erano monumenti o luoghi di interesse particolari che desideravo assolutamente vedere prima di ripartire: il mio unico piano era di camminare senza una meta precisa, divertirmi con la macchina fotografica e farmi un’idea della città. Me la presi con calma, godendo di quel primo sole primaverile e fingendo di avere tutto il tempo del mondo.
Non tardai a rendermi conto che si trattava del giusto approccio. Anche volendo, a Perugia non puoi concentrarti solo sui luoghi di interesse perché è l’intera città ad essere degna d’attenzione. Ogni ripido e stretto vicoletto, ogni scalinata, ogni arco medievale, ogni piazza ha il suo fascino e merita il tuo tempo tanto quanto il maestoso Palazzo dei Priori. A Perugia, devi fare con calma. È così che noti i piccoli dettagli, ti soffermi sui sorrisi, cogli le diverse lingue ed accenti. È così che noti gli ordinati vasi di fiori alle finestre, i diversi tipi di pietra, il livello di dettaglio di certe decorazioni in marmo, gli alberi che spuntano dove meno te li aspetti. Noti come i palazzi più recenti si siano affiancati e fusi armoniosamente con quelli più antichi, lasciandoti con la sensazione di camminare in una città moderna che esiste da secoli.
Quasi ogni scorcio nella vasta zona pedonale del centro invita a scattare una fotografia. Dopo quattro ore di tale beato vagabondaggio fotografico, dovetti letteralmente costringermi a fare ritorno all’hotel.
Certo, il tempo non era stato lontanamente sufficiente. Perugia merita di più.
Tuttavia, a volte quattro ore sono sufficienti a innamorarsi. A volte, quattro ore sono sufficienti a farti promettere che tornerai.
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Data di viaggio: 25 aprile 2012
Sono stata in Umbria in occasione della conferenza di TBU ed in seguito ho avuto il piacere di partecipare a uno dei tour organizzati dalla Regione Umbria insieme a Umbria on the Blog. Questa breve visita a Perugia, tuttavia, è stata un capriccio una scelta del tutto personale. A prescindere – come sempre su questo sito – parole e opinioni sono mie e mie soltanto. Infine, qualora abbiate un animo da stalker e siate interessati a ripercorrere i miei passi, potete vedere il mio percorso su Google Maps.